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IL CAI

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La nostra storia

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La nostra storia (pagina 4)

 

Con la ripresa della vita civile ripresero anche le attività sociali, dimostrate dall’incremento delle adesioni che dalle 30000 unità dei primi anni di guerra passarono alle 91000 del 1948.  Pur tra enormi difficoltà per mancanza di fondi, di mezzi e di materiali il fervore ricostruttivo delle Sezioni, che pure subirono ingenti danni di guerra,  fu notevole operando in collegamento con autorità civili e militari per la riedificazione dei Rifugi, la ripresa delle attività sociali con opere culturali, scientifiche e artistiche,  la ripresa delle attività escursionistiche e alpinistiche sia sulle montagne italiane che extralpine, il potenziamento della formazione tramite le scuole di alpinismo e gli attendamenti estivi per i giovani. 

 

Impegno nella ricostruzione che doveva dar luogo all’evento destinato a ricompattare l’identità nazionale, minata all’interno dalle divisioni politiche e all’estero dalla caduta di credibilità conseguenti alle vicende belliche. Fu questo la vittoriosa spedizione alpinistica organizzata dal CAI nel 1954 che portò i colori della Patria sulla seconda vetta del mondo, il K2 nel Pakistan. Fu un avvenimento di portata mondiale, che risollevò il morale nazionale restituendo fiducia a un popolo militarmente sconfitto e moralmente ferito.

Pur operando già da tempo per iniziative spontanee delle Sezioni nell’ambito della prevenzione e della sicurezza di quanti frequentano e vivono in montagna, nel 1954 fu costituito ufficialmente il Soccorso Alpino, che in seguito assumerà la denominazione di Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico con lo scopo di provvedere “alla vigilanza e prevenzione degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati o dei pericolanti, e al recupero dei caduti”.

Attualmente il Soccorso alpino è strutturato in 47 Delegazioni locali, 269 stazioni di soccorso, avvalendosi dell’opera di 7280 volontari di cui 335 medici, ed è riconosciuto come servizio di pubblica utilità dalla Legge 21 marzo 2001, n. 74.

Anche in questo campo il CAI non è venuto meno alla sua missione essendo sempre presente con le sue Sezioni e il soccorso alpino in aiuto alle popolazioni, sia nelle grandi catastrofi, dal Vajont ai terremoti del Friuli, Irpinia, Abruzzo, sia nelle operazioni di soccorso individuale, che nel 2009 sono state 5633 di cui solo il 5% per Soci del CAI.

 

Sede centrale del CAI

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