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16 ottobre 2011 - Il CAI per il turismo alpino. L'intervento di Umberto Martini alla V Conferenza del Turismo

Cernobbio, 16 ottobre 2010


Il Club Alpino Italiano ha partecipato alla V Conferenza del Turismo organizzata dal Ministero del Turismo a Cernobbio nelle spazi di Villa Erba. Pubblichiamo integralmente l'intervento che Umberto Martini, Presidente Generale del Club Alpino Italiano, ha tenuto questa mattina durante la seconda sessione dei lavori
L'alpinismo ha segnato di fatto l'inizio del turismo montano il quale si è diffuso, proprio come frequentazione da diporto del territorio, dopo la tradizione del viaggio e tipicamente del Gran Tour, e prima dello stabilirsi del turismo balneare, se si esclude la "villeggiatura marina" degli inizi dell'800 nei centri che si affacciano sulla Manica.
Non a caso nascono, a partire dal 1857 con l'Alpine Club di Londra, le prìme associazioni alpinistiche proprio per incoraggiare e diffondere la frequentazione alpinistica e turistica delle montagne, e tra queste il Club Alpino Italiano, fondato il 23 ottobre 1863 a Torino per iniziativa di Quintino Sella, prima associazione turistica nazionale, che ebbe anche un ruolo importante nella coesione dell'unità d'Italia. E' quindi un ruolo storico che il C.A.I. ha avuto, come precursore e organizzatore del turismo alpino al servizio di quanti, a iniziare da quel periodo, grazie anche alla comparsa delle ferrovie, si rivolgevano alla montagna in cerca di svago, di avventura, di studio.
Oggi il C.A.I che conta 315.000 associati presso le 796 Sezioni e Sottosezioni presenti in tutto il territorio nazionale, opera principalmente in tre settori. Il primo è rappresentato dalle infrastrutture che consentono di spostarsi a piedi e di soggiornare nei territori di media e alta montagna, costituite dalla rete sentieristica di cui il C.A.l. cura il ripristino, la manutenzione, la segnaletica e la messa in sicurezza - in gran parte svolta da volontari - che si sviluppa con una stima in difetto per circa 39.000 km, aventi come punti di appoggio in quota 763 Rifugi, per un totale di 23.500 posti letto. Il secondo settore riguarda l'organizzazione delle attività sportive e culturali sul territorio ad opera delle 490 Sezioni e 306 Sottosezìonì, che si avvalgono dell'opera di oltre 2500 Istruttori e Accompagnatori di alpinismo e escursionismo qualificati e di 1450 guide professioniste aderenti alla Sezione nazionale delle Guide alpine. Il terzo settore è costituito dalle attività di prevenzione e sicurezza per i frequentatori della montagna. La prevenzione consiste nell'opera di informazione e formazione, realizzata tramite la stampa periodica e l'editoria specifica, e le oltre 170 scuole di alpinismo e escursionismo estivo e invernale che organizzano corsi di ogni livello in tutto il territorio.
La sicurezza è gestita dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che si avvale di 7280 volontari, di cui 335 medici di primo intervento. Nel 2009 sono state effettuate 5633 operazioni di soccorso il 67,5 % delle quali a favore di escursionisti, turisti, sciatori in pista, e il 32,% a favore di alpinisti e sci alpinisti; è rilevante il dato relativo alla percentuale degli interventi effettuati per non soci del Club Alpino italiano, che è del 95% del totale, e pertanto risulta evidente che è un servizio erogato a favore deila collettività. Pur non esistendo dati statistici precisi, poiché in gran parte l'escursionismo viene svolto a livello individuale e sfugge quindi a possibilità di controllo, si può ritenere dai dati relativi ai fruitori dei servizi prestati dal C.A.I. che l'Associazione movimenta annualmente in modo diretto oltre 500.000 praticanti, e in modo indiretto 1 milione di frequentatori italiani e stranieri del territorio montano nazionale.

Umberto Martini, Presidente Generale del Club Alpino Italiano

 

Dati numerici e quatitativi inerenti l'organizzazione e i servizi del CAI sono disponibili sul sito: www.cai.it

 

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