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Da oggi inizia un percorso di collaborazione con il nuovo Ministero vigilante, quello delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. L'emendamento richiamava le norme e lo Statuto vigenti
Parlamento e Governo hanno accolto le proposte emendative avanzate dal Club alpino italiano al decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86 che ha trasferito al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali le funzioni di vigilanza che prima erano in capo al Ministero dei Beni e delle Attivita Culturali e del Turismo.
La proposta di emendamento riguardava l’abolizione dell’art. 4 della legge istituiva del CAI, al fine di evitare una assemblea straordinaria, e i relativi esorbitanti costi, per l’adeguamento dello statuto dell'associazione.
Una norma, evidenziava l’emendamento, ampiamente superata già dal 2000 con la nuova governance del Cai e il nuovo Statuto dell’Associazione, voluti dalle leggi che sin dal 1999 imposero il riordino degli enti pubblici.
Il trasferimento dei poteri di vigilanza sul Cai al Ministero dell’Agricoltura è stato perciò realizzato con il semplice richiamo alle norme e allo Statuto vigenti, che già ora assicurano la più efficace vigilanza governativa.
Da oggi inizia così un percorso di collaborazione con il nuovo ministero vigilante.