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News

12.02.2018

Concluse le sessioni del 30° Corso di formazione, che ha visto due sessioni: verifica in ambiente con prove tecniche e culturali e lezioni di formazione e approfondimento. Si è puntato sul saper programmare e gestire un qualsiasi progetto escursionistico.

Con l’ultima sessione di sabato 3 e domenica 4 febbraio effettuata presso la sezione CAI di Roma si sono conclusi i lavori del 30° Corso di formazione e verifica per l’attribuzione del titolo di 2° livello di Accompagnatore di Escursionismo (ANE).

La Scuola Centrale di Escursionismo che ne ha curato l’organizzazione, ha recepito quanto richiesto dal riformato Regolamento degli Organi Tecnici Centrali Operativi (OTCO) e nell’ottica della semplificazione e nel rispetto delle proprie autonomie didattiche, ha riformulato il corso prevedendo due sessioni, una prima di verifica in ambiente con prove tecniche e culturali e, una seconda in aula con lezioni di formazione e approfondimento.

Nelle sessioni formative si è iniziato coll’esaminare le varie espressioni dell’escursionismo moderno per poi passare ad approfondire il significato che il CAI dà all’escursionismo prendendo come base quanto riportato nel volume “Montagna da Vivere, Montagna da Conoscere”. Si è ricordato che il celeberrimo slogan “Conoscere per apprezzare, apprezzare per tutelare” coniato tempi addietro da Teresio Valsesia, oggi è più che mai attuale.

Si è proseguito con l’analisi delle competenze richieste alla figura dell’ANE e sul suo ruolo all’interno del movimento escursionistico del CAI, convenendo che l’ANE deve essere sempre più il promotore di nuove Scuole di Escursionismo, impegnandosi a dirigerle, organizzatore di corsi di escursionismo, educatore e divulgatore dei valori dell’escursionismo “secondo il pensiero CAI”.

Ci si è soffermati sullo studio dei regolamenti che disciplinano il percorso formativo degli accompagnatori qualificati e titolati, sull’ordinamento e la costituzione di Scuole di Escursionismo e sugli adempimenti da seguire e le attività da svolgere per la programmazione e gestione di un qualsiasi progetto escursionistico a partire da quello attinente alla direzione di un corso di qualifica regionale o di un aggiornamento.

Tra le due sessioni è stato chiesto ai candidati di preparare due elaborati: il primo relativo alla simulazione di un corso (AE, EEA, EAI, ASE) che li vedeva coinvolti come Direttori, il secondo relativo alla stesura di un breve saggio su “Escursionismo e corsi sezionali – evoluzioni ed idee per fidelizzare gli escursionisti al CAI". Da quest’ultimo sono scaturite interessanti idee che la SCE sta catalogando al fine di produrre un documento di riflessione che potrà essere utile a tutto il movimento escursionistico, sezioni comprese.

Il corso è stato programmato in due distinte tornate: una dedicata agli accompagnatori del Centro Nord ed una dedicata a quelli del Centro Sud Italia. 

I partecipanti hanno continuamente e proficuamente interagito con i relatori manifestando soddisfazione per i contenuti del corso, data dal fatto che per ogni materia si è avuto la presenza di qualificati relatori, tra cui alcune figure fra le più preparate e amate all’interno del sodalizio.

Nella sessione di formazione del Nord, che la SCE ha fortemente voluto si tenesse aMilano nella sede centrale del CAI, si è avuto il piacere ed il privilegio di avere come relatori il Presidente Generale, Vincenzo Torti, che ha parlato sullo statuto e sui regolamenti del CAI e il Consigliere e coordinatore del CC, Luca Frezzini, che è entrato nel merito del lavoro sulla Base Culturale Comune.

Pienamente condivisa la definizione data dal Presidente alla figura del Titolato: “… il Titolato è l’asse portante della grande finalità del CAI che è quella di diffondere la cultura della montagna e avvicinare in un modo corretto alla montagna i soci e non soci; è quello che riesce trasferire all’esterno ciò che il CAI ha e continua a costruire internamente”.

In quella del Centro Sud tenuta presso la sede della Sezione CAI di Roma, sugli stessi argomenti sono intervenuti il componente del CDC Enzo Cori (uno dei primi titolati AE al corso del 1994), ed Eugenio Di Marzio, Consigliere Centrale e nostro referente in CC.

In entrambe le sessioni è intervento il Presidente della TAM, Filippo Di Donato che con il suo proverbiale entusiasmo ha parlato del Bidecalogo soffermandosi sui principi di autoregolamentazione della libera frequentazione della Montagna finalizzati alla sua tutela invitando TUTTI ad adoperarsi per esserne sentinella attiva.
Le altre lezioni più spiccatamente tecniche sono state egregiamente tenute dai componenti della SCE mentre la dott.ssa Roberta Marchi (aspirante AE) ha tenuto una interessantissima lezione (prima nel suo genere per un corso CAI) sulle tecniche di valutazione di un candidato durante un corso, attività che sicuramente i nuovi titolati saranno chiamati a fare considerato che uno dei loro compiti principali sarà quello di dirigere scuole e corsi.

Un plauso é da farsi al Direttore del corso, ANE Gianluigi Sironi, che si adoperato sia in qualità di apprezzato relatore che di attento organizzatore per il buon andamento del corso.

Per quanto riguarda i numeri, i candidati che hanno superato la verifica e si sono meritatiil titolo di Accompagnatore di Secondo Livello (ANE) sono ben 53 in rappresentanza di quasi tutte le regioni. In particolare i nuovi ANE sono così distribuiti: 6 in LPV, 11 in LOM, 11 in VFG, 1 in TAA, 11 in EMR, 2 in TOS, 7 tra UMB, MAR e LAZ, 2 in Sicilia e 2 in Sardegna. Con questi nuovi Titolati la compagine degli Accompagnatori di Escursionismo di Secondo Livello (ANE) si allarga a 107, in rappresentanza di tutto il territorio.

Ci auguriamo che i nuovi Titolati ANE ricordino questo corso come momento di arricchimento della loro esperienza di Accompagnatore e confidiamo che questo percorso, superato brillantemente, possa contribuire ad alimentare la loro passione, il loro impegno e la giusta dedizione che richiede il nuovo ruolo acquisito all’interno del Club Alpino Italiano.

Per dirlo con le parole di Vincenzo Torti “il titolato non raffigura il CAI, è molto di più: lo personifica! Non è la casacca che identifica un Titolato ma è quello che ci sta sotto ovvero : l’entusiasmo, la disponibilità, l’affidabilità, la serietà, la voglia di fare sempre meglio così che quando un escursionista incrocia una persona con la divisa rossa di accompagnatore possa dire: quello è un titolato del CAI, mi posso fidare”.

 

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