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News

26.07.2018

L'assemblea non sarebbe necessaria, in quanto all’articolo 42 dello Statuto del CAI, viene fatto opportunamente un generico riferimento al Ministero vigilante, senza indicarne la denominazione

Martedì 24 luglio, nel corso di una audizione in Senato, il CAI, attraverso il vicepresidente Erminio Quartiani,  ha presentato una proposta di emendamento al decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86 che ha trasferito al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali le funzioni che prima erano in capo al Ministero dei Beni e delle Attivita? Culturali e del Turismo.

Il trasferimento riguarda anche gli enti vigilati, tra cui il Club alpino italiano. La proposta di emendamento riguarda l’abolizione dell’art. 4 della legge istituiva del CAI al fine di evitare una assemblea straordinaria, e i relativi esorbitanti costi, per l’adeguamento dello statuto del CAI.

In concreto l’assemblea avrebbe la funzione di votare l’aggiunta del nome per esteso del ministero vigilante. Cosa non necessaria, in quanto con lungimiranza all’articolo 42 dello Statuto del CAI, viene fatto opportunamente un generico riferimento al Ministero vigilante, senza indicarne la denominazione per ovviare al ricorso all’assemblea straordinaria in caso di cambio di detto ministero.

Il Cai resta in attesa di conoscere se la proposta di emendamento verrà accettata.

 

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