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News

26.10.2018

Domenica 4 novembre all'Acquario in programma una conferenza per analizzare una possibile conseguenza dei cambiamenti climatici. L'appuntamento è collegato alla mostra "Sulle tracce dei ghiacciai", esposta a Palazzo Ducale dal 25 ottobre al 4 novembre.

cambiamenti climatici in corso sono causa di effetti devastanti su tutto il pianeta, in particolare sull'ambiente di alta montagna dove si sta verificando una rapida fusione dei ghiacciai. Sarà incentrata su questo tema la presenza, per la prima volta, della sede centrale del Club alpino italiano al Festival della Scienza di Genova, iniziato il 25 ottobre e in programma fino al 4 novembre.

Domenica 4 novembre alle 15 all’Auditorium dell’Acquario di Genova, il CAI (attraverso il Comitato Scientifico Centrale e la Sezione Ligure Genova, con la collaborazione dell’Associazione Macromicro) organizza la conferenza "Montagne senza ghiacciai: un futuro possibile?", che analizzerà un fenomeno evidente su tutte le catene montuose della Terra, dalle Alpi al Karakorum, dalle Ande all'Alaska, dal Caucaso all'Himalaya, come testimoniato anche dai risultati del progetto "Sulle tracce dei ghiacciai". Un fenomeno responsabile inoltre della riduzione di risorse idriche, biodiversità e geodiversità montane.

L’appuntamento vedrà una conversazione tra il prof. Claudio Smiraglia (componente del Comitato Scientifico Centrale del CAI) e il fotografo Fabiano Ventura (da anni impegnato nel progetto "Sulle tracce dei Ghiacciai"), moderata dal direttore di Montagne360 Luca Calzolari. Conversazione che analizzerà la possibilità che le più importanti catene montuose, nello specifico le Alpi, possano trasformarsi in modo radicale, se nei prossimi decenni non si assisterà a una decisa ma improbabile modifica delle attuali tendenze climatiche.

La conferenza è collegata alla mostra del già citato progetto "Sulle tracce dei Ghiacciai", allestita fino al 4 novembre a Palazzo Ducale (Sottoporticato), con orari 9-17 dal lunedì al venerdì e 10-19 il sabato, i festivi e il 2 novembre. In esposizione i risultati delle prime quattro spedizioni del progetto fotografico-scientifico in Karakorum, Caucaso, Alaska e Ande, che offrono un confronto, a più di cento anni di distanza, tra fotografie storiche in bianco e nero restaurate, realizzate tra Ottocento e Novecento, e immagini moderne.

Le foto storiche sono state realizzate dai fotografi che parteciparono alle principali spedizioni esplorative dell'epoca (Vittorio Sella, Alberto Maria De Agostini, Mor von Dechy, Massimo Terzano, William Osgood Field, Marion T. Millett, Richard U. Light, Harry Fielding Reid), mentre le immagini moderne sono state scattate da Fabiano Ventura.

La mostra è curata dall’Associazione Marcomicro con il contributo del Club alpino italiano.

 

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