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News

01.09.2017

Il resoconto dell'ultimo appuntamento italiano del progetto "Respect the Mountains" 2017 dell'UIAA che il CAI ha organizzato il 27 agosto sui monti Sibillini coinvolgendo circa 90 persone

I partecipanti alla giornata Respect the Mountains nei Sibillini

La Commissione centrale tutela ambiente montano del CAI e UIAA (Union Internationale des Association d'Alpinisme) domenica 27 agosto 2017 hanno concluso nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini il terzo degli eventi previsti in Italia dal progetto Respect the Mountains, che ci parla di amore e cura per l’ambiente montano, quali ingredienti indispensabili per la ripresa dell'Appennino dopo gli eventi del sisma.

 

L'evento internazionale è stato parte delle quattro giornate CAI TAM 2017 d'Appennino, svolte dal 24 al 27 agosto, frutto della collaborazione tra TAM, GR CAI Marche - Umbria - Lazio e Abruzzo, Sezioni CAI di Macerata e Camerino, Parco Nazionale dei Monti Sibillini e Università di Camerino .

 

A un anno di distanza dal terremoto del 24 agosto 2016 che ha colpito Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, ci si è ritrovati per riscoprire il valore dell'ambiente montano e la necessità di un ripristino tempestivo ed efficace dei luoghi, della viabilità, delle attività tradizionali e della vita sociale dopo il sisma.

 

Novanta persone di ogni età, giunte da diverse regioni italiane, hanno partecipato il 27 agosto all'evento CAI TAM - UIAA "Respect the Mountains”. Il programma della giornata ha interessato più località e paesi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, per cogliere aspetti diversi, tra eccellenze e criticità. Nella mattinata, per la scoperta del territorio montano e delle sue singolarità si è svolta l'escursione alle Lame Rosse, con avvio dal Lago di Fiastra, con l'obiettivo di rilanciare la frequentazione dei sentieri percorribili nel Parco e promuovere il turismo sostenibile nella zona.

 

Nel primo pomeriggio si è raggiunto invece il Santuario di Macereto (1000 m di quota) che è parte di un più ampio complesso architettonico già dichiarato monumento nazionale e riconosciuto come la maggiore espressione dell'Architettura rinascimentale del '500 nelle Marche. La giornata è poi proseguita con una dedicata attenzione alle produzioni locali attraverso la visita ad un'azienda zootecnica, potendo così osservare le greggi al pascolo e assaggiare il pecorino sopravvissano di questi monti.

 

Da ultimo abbiamo visitato l'abitato di Visso, accompagnati da Oliviero Olivieri, Presidente del Parco Nazionale dei Sibillini. Anche la sede istituzionale del Parco è stata ivi danneggiata dal sisma, costringendo l'Ente ad aprire sedi temporanee in più località (Visso, Foligno e Tolentino).

 

Le mura divelte, le case segnate dal sisma, le macerie a volte insormontabili, i mobili affacciati su inesistenti pareti hanno dato il senso del tempo al rallentatore, con le lancette ancora ferme al momento del terremoto. Gli abitanti rimasti sono tenaci, i visi segnati dalle tante emozioni; non vogliono mollare ma è necessario che si intervenga presto e bene.

 

Il "bel paese" ha bisogno di aiuto. Il terremoto e le sue dinamiche hanno inciso pesantemente su territori e centri abitati. La giornata ha mostrato quante macerie ci siano ancora da rimuovere nei paesi e nelle strade. Si tratta di materiali non necessari ai luoghi, da portare via subito, per consentire la ripresa delle attività tradizionali e della quotidiana vita sociale.


La consapevolezza è dolorosa e da Amatrice (che porta il suo pesante bagaglio di vittime) abbraccia tutti i piccoli borghi segnati smisuratamente da ingombranti e pericolose rovine, da ritardi inaccettabili, da popolazioni allo stremo, da spopolamento e spaesamento, mentre un nuovo inverno si avvicina.

 

L'impegno del Cai è di comporre un progetto sinergico che connoti e comunichi, anche a livello nazionale e internazionale, la straordinaria relazione presente tra montagne, sistema delle Aree Protette e tutela.
Di riferimento l’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile che pone al centro le persone, il pianeta e la prosperità con la consapevolezza che la visione del futuro è sul piano ambientale, unito a quello sociale ed economico, grazie a tradizione, identità e innovazione.


Nel salutarci ci siamo dati appuntamento tra sei mesi per vedere cosa sia cambiato, sperando che paesi e borghi montani siano liberati, ridiventando le naturali "porte di accesso alla montagna".

 

 

Filippo Di Donato
Presidente Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del CAI

 

 

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