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News

28.03.2018

Appuntamento domani alla Libreria la Montagna con l'autore e il direttore di Montagne360 Luca Calzolari. Il libro è stato scritto dopo il viaggio di Gian Luca lungo la dorsale appenninica con i mezzi pubblici e a piedi, con il supporto del CAI.

Un viaggio lungo la spina dorsale di un'Italia dimenticata dal turismo e dai villeggianti moderni. Il racconto di un Appennino che resiste. Vuole essere questo il libro “Mi sono perso in Appennino” (Ediciclo Editore), scritto da Gian Luca Gasca dopo aver compiuto a fine 2016 un percorso, con il supporto del Club alpino italiano, in parte con i mezzi pubblici e in parte a piedi, per cercare di raccontare una montagna diversa da quella delle consuete salite alpinistiche.

Durante il viaggio, l'autore ha incontrato diverse personalità del mondo appenninico, come Francesco Guccini, Michele del Giudice, Luca Calzolari e Stefano Ardito.

Il libro, approvato dal Comitato Scientifico Centrale del CAI, con la prefazione diStefano Ardito e la postfazione di Luca Calzolari, sarà presentato dall'autore, insieme allo stesso Calzolari, per la prima volta domani alla Libreria La Montagna di Torino(Via Paolo Sacchi, 28) alle ore 18.30.

Di seguito la sinossi del libro
Non ci si capita per caso in Appennino. No, non si finisce per caso in quei piccoli borghi arroccati sui monti che si vedono sfrecciando lungo l’Autostrada del Sole. Sono piccoli paesi, luoghi di seconde case, vecchie abitazioni ereditate da parenti e ormai popolate solo d’estate. Posti dove si torna per dare forme, odori e colori ai racconti dei nonni. Nicelli, Cutigliano, Balze, Magliano De’ Marsi, Grumento Nova, Mammola, Serra Pedace... Si potrebbe continuare all’infinito senza che nessuno riconosca un nome. È questa la bellezza dell’Appennino. Sono montagne che muoiono e risorgono ogni tanto dall’abisso. Tremano e per un attimo stanno sulla bocca di tutti per poi ricadere nel dimenticatoio dove finiscono le specificità italiane. E sono proprio quelle specificità, le note carismatiche di quelle montagne e di quei piccoli borghi, a spingere Gian Luca Gasca a imbarcarsi in un viaggio dal Colle di Cadibona ai Monti Nebrodi lungo oltre 2000 km attraverso la spina dorsale di un’Italia abbandonata dal turismo, alla ricerca di un Appennino che resiste.

Note sull'autore
Gian Luca Gasca, classe 1991, vive a Torre Pellice (To) ed è giornalista e scrittore di montagna. Nel 2015 sposa la filosofia del “viaggio sostenibile” e inizia a girare per i monti a piedi o con i mezzi pubblici. Così si trova a percorrere interamente le Alpi da Trieste a Nizza. Un’esperienza che poi prosegue nel 2016 con gli Appennini e nel 2017, quando lascia l’Italia per andare da Torino al K2 via terra e con i mezzi pubblici. Collaboratore di Montagna.tv è autore di 54 giorni nel cuore delle Alpi (Fusta, 2016) e Nanga Parbat, la montagna leggendaria (Alpine Studio, 2016).

 

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