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News

08.11.2017

Sabato 11 novembre si manifesta in Abruzzo per la tutela dell'acqua del Gran Sasso d'Italia, domenica 12 novembre 2017 è la volta del Veneto e del Friuli per la tutela dell'antica Foresta del Cansiglio

In Abruzzo si manifesta per la tutela del Gran Sasso d'Italia, di questo singolare massiccio montuoso diventato Parco nel 1991, di una montagna dai grandi e riconosciuti primati: l'altopiano di Campo Imperatore, la cresta del Centenario, il Corno Grande (vetta più elevata d'Appennino), il Calderone (o quanto resta del ghiacciaio più meridionale d'Europa), il Paretone e la Parete Nord del Monte Camicia e poi, racchiuso nel segreto della montagna, l'acquifero che disseta oltre 700.000 persone.

 

L'autostrada A24 (impropriamente chiamata con la vicina A25, Autostrada dei Parchi - diventata la SpA che ha la concessione fino al 2030) attraversa una orografia complessa d'Appennino e questo ha comportato la realizzazione di impegnative e costose soluzioni di ingegneria per gallerie, viadotti e ponti la cui manutenzione, per decadimento e anche a seguito dei terremoti, sarà una enorme voce di spesa. La storia del tunnel del Gran Sasso inizia con i lavori nel 1968 e la prima canna (l'Aquila verso Teramo) inaugurata il 1 dicembre 1984. Ci vollero altri 9 anni per completare, nel 1993, la seconda canna (Teramo verso L'Aquila) e i saloni sotterranei del Laboratorio di Fisica Nucleare. Nell'insieme i lavori sono un'opera ingenerosa e invasiva che ha modificato storia, cultura e paesaggio del Gran Sasso d'Italia e con l'avvio degli esperimenti e i primi inquinamenti nei Laboratori si rivela in pieno la vulnerabilità dell'acquifero, per il quale la prevenzione sarebbe stata d'obbligo. Ed è un bene che, grazie all'impegno del Cai e delle altre Associazioni, sia stata scongiurata la realizzazione della 3^ canna autostradale.

 

Spostandoci in Veneto e Friuli, nell'antica Foresta del Cansiglio, nelle Prealpi Carniche, troviamo un suggestivo, esteso e vario altopiano ricchissimo di biodiversità.  

Il valore della Foresta è riconosciuto nel tempo infatti dopo la nascita del Regno d’Italia nel 1871, il Governo italiano dichiarò il Cansiglio Foresta Demaniale Inalienabile Successivamente è stato inserito nella Rete Natura 2000, come Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale.

Le minacce però non sono mancate e non mancano, tra la realizzazione di impianti sciistici, la possibile vendita di beni demaniali, la modifica del paesaggio e la perdita di identità locale

Il tempo, i cambiamenti climatici, la crescita di sensibilità ambientale, l'attenzione alla sostenibilità e alla qualità della vita ci danno ragione sia in Abruzzo, sia in Veneto.

Ma è necessario un cambio di rotta con la partecipazione delle Associazioni ai tavoli di concertazione, quali conoscitori del territorio, cittadini attivi, mediatori culturali e sociali. Sono indispensabili trasparenza, coerenza e condivisione di scelte e azioni, da adottare in tempi brevi e con efficacia.

 

Le Associazioni innervano positivamente il Sistema degli Enti locali e delle Aree Protette (per il Cansiglio l'istituzione del Parco potrebbe essere una soluzione, mentre per il Gran Sasso è necessario sostenerne il ruolo). Per il Gran Sasso d'Italia e il Cansiglio il giusto riconoscimento deve essere internazionale attraverso la Rete Natura 2000.

La minaccia alle Montagne (ecosistemi fragili) deve diventare occasione per la gestione integrata di risorse e cultura. Con visione olistica dai monti al mare, guardiamo agli obiettivi di Agenda 2030 e dell'Educazione Ambientale per lasciare un'eredità di serenità alle future generazioni. Le Montagne, come importante ecosistema, rappresentano la complessità e l’interdipendenza ecologica del nostro pianeta, essenziali per la sopravvivenza dell’ecosistema globale. (Rio de Janeiro, 1992).

 

Filippo Di Donato

Presidente Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Cai

www.cai-tam.it

 

 

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