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News

12.03.2018

Sabato 10 marzo 2018 si è parlato di "Lupo e zootecnia montana. Esperienze, problematiche e prospettive", che ha confermato "il dialogo costruttivo, schietto, senza fronzoli e paure come l’unica vera via per l'accettazione sociale dei carnivori".

Si è svolto sabato 10 marzo 2018 a Torino presso l’Hotel Diplomatic il convegno nazionale sul lupo organizzato dal Gruppo Grandi Carnivori CAI, con la collaborazione di Gruppo regionale Piemonte, Commissione TAM PV, Comitato Scientifico LPV e patrocinato da Life Wolfalps dal titolo Lupo e zootecnia montana. Esperienze, problematiche e prospettive.

Presenti 100 Soci provenienti da 52 Sezioni diverse e da 9 regioni italiane che hanno dato quella veste nazionale che da sempre in questi eventi il Gruppo Grandi Carnivori cerca.
Con orgoglio si sottolinea inoltre la presenza di numerosi rappresentanti dei seguenti enti al convegno: Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Carabinieri Forestali "Piemonte" Comando Provinciale VCO, Novara, Cuneo e di Torino, Carabinieri Forestali Comando CTCA Parco Val Grande, ERSAF, Assessorato Agricoltura e risorse naturali e Dipartimento Corpo forestale della Valle d'Aosta , Parco Nazionale del Gran Paradiso, Parco Naturale Mont Avic, Life Wolfalps, Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, Università di Torino e Legambiente Valle d’Aosta

Il convegno, aperto e condotto da Davide Berton (referente nazionale del gruppo), ha visto, dopo i saluti istituzionali fatti dal presidente del GR Piemonte Michele Colonna e dal presidente del Parco Alpi Marittime Paolo Salsotto, l’alternarsi di quattro relatori: il prof. Luca Battaglini, che ha parlato di “Allevamenti montani in Piemonte: la conservazione del paesaggio zootecnico alpino tra abbandono e predazione”, il dott. Mauro Bruno, che ha relazionato su “La predazione del lupo sui domestici: impatto sulla zootecnia montana nelle province di Cuneo e Torino a venti anni dal suo ritorno”, la dott.ssa Arianna Menzano (“La possibile prevenzione delle predazioni da canidi alla luce delle esperienze condotte”) e il dott. Enrico Ferraro (“La dinamica del lupo nell’arco alpino orientale e il conflitto con il mondo zootecnico”).

Tutte le relazioni sono state molto interessanti e ricche di spunti arricchenti.
Nel pomeriggio poi, a partire dalle relazioni della mattina, c’è stata la tavola rotonda condotta dal dott. Luca Pellicioli (vicepresidente del CSC), dove, oltre ai relatori della prima parte si sono aggiunti il dott. Aurelio Blesio, il dott. Ivan Borroni, il dott. Raffaele Marini, il dott. Bartolomeo Bovetti e la dott.ssa Aurora Cavallo.

Molto interessanti e molto profondi gli interventi dei partecipanti alla tavola, che, stimolati da numerose domande sul tema, hanno prodotto una discussione di alto profilo che verrà riassunta in un documento condiviso da rendere pubblico.

Il convegno si è chiuso verso le 17.30 in un clima di evidente soddisfazione e di notevole condivisione dei temi trattati e delle considerazioni e proposte avanzate.
L’obiettivo del CAI di essere - nel limite del suo ruolo - ponte e mediatore, oltre che importante associazione con visioni laiche e moderate su temi così delicati, è stata pienamente affermata.

Tutto ciò conferma il buon lavoro intrapreso e che la strada del dialogo costruttivo, schietto, senza fronzoli e paure, messo in campo con lo spirito giusto, la passione, l’esperienza necessaria e senza arroccamenti, è l’unica vera via per arrivare ad una possibile accettazione sociale dei grandi carnivori e del lupo in particolare.
Tutti gli interventi del convegno saranno prossimamente messi on line sui siti del CAI.

 

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