Le nuove linee editoriali del Club alpino italiano, che intendono diffondere una controcultura rispetto a un consumo della montagna che ne banalizza le peculiarità culturali e antropiche.

Sarà su questo tema il convegno "Dove va l'editoria di montagna? Il ruolo del CAI", organizzato nell'ambito del Trento Film Festival giovedì 3 maggio alle ore 16 presso la Sala conferenze dellaFondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto (via Giuseppe Garibaldi, 33, Trento).

Dopo il saluto istituzionale del Presidente generale del CAI Vincenzo Torti, il direttore del settore editorialeAlessandro Giorgetta si incentrerà sul rinnovato impegno dell'associazione nella saggistica, nella narrativa per adulti e ragazzi, nelle biografie e nelle ristampe dei classici della montagna. Fine ultimo di tutta la produzione editoriale è trasmettere la passione per i monti, l’importanza della salvaguardia dell’ambiente e l’emozione del condividere un cammino, un percorso e il raggiungimento di una vetta.

Tutto questo con la consapevolezza delle emozioni, ma anche dei rischi, della bellezza e dell’opportunità di nuovi incontri e amicizie, ma anche del senso di responsabilità. 

Si tratta di un impegno portato avanti grazie alla collaborazione tra il Centro Operativo Editoriale del Sodalizio con Case editrici che ne condividono gli ideali, come Ponte alle Grazie, Adriano Salani Editore e Franco Angeli.

Seguirà una chiacchierata tra lo stesso Giorgetta e la giornalista Linda Cottino sulle nuove tendenze dell'editoria di montagna. Infine la coordinatrice editoriale Anna Girardi presenterà le prossime uscite targate CAI.

"La collaborazione con prestigiose realtà del panorama editoriale italiano rappresenta uno stimolo e una grande opportunità. A ciò, quest’anno, si aggiunge la volontà del Club alpino italiano di recuperare il suo ruolo di promotore e divulgatore della cultura della montagna, che lo identifica sin dalla sua fondazione, attraverso nuove pubblicazioni", afferma il Presidente del CAI Vincenzo Torti. "Si tratta di un ruolo delicato, ma coinvolgente che, nel quotidiano delle necessità non necessarie, per dirla con Mark Twain, del tutto e subito e del no limits, ci rende protagonisti di una controcultura dell’essenziale, della ricerca del bello, della solidarietà e del rispetto di ogni biodiversità".