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News

13.01.2018

Diventa operativo l'avvicendamento direzionale: Valentino Castellani alla presidenza e Daniela Berta alla direzione operativa (tra marzo e aprile sarà direttore unico al posto di Aldo Audisio, per quattro decenni alla guida del museo).

Con l’inizio dell’anno diventa esecutivo l’avvicendamento direzionale al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”. Istituzione della Sezione torinese del  Club Alpino Italiano che dal 1874 – data della costituzione, appena 11 anni dopo la fondazione del Sodalizio alpinistico nazionale – lega Torino e la montagna, anzi le montagne nella loro accezione più vasta.

 

Il Museomontagna – che dal Monte dei Cappuccini si trova al centro di un panorama unico di 450 chilometri di Alpi – ha vissuto decenni di positivo sviluppo e affermazione. Una situazione vissuta attraverso momenti particolarmente significativi: riallestimenti, ridefinizione della missione, eventi espositivi in sede ed itineranti in tutto il mondo, ampliamento a collaborazioni e centro di reti internazionali, incremento delle collezioni, passate dai 15.000 pezzi della fine degli anni Settanta del Novecento ai circa 330.000 di oggi.

 

Questo grazie alla continuità di direzione durata quarant’anni – rappresentata da Aldo Audisio, alla guida di uno staff di elevato livello professionale –, alla collaborazione insostituibile con la Città di Torino, da sempre al fianco del Museo che, tra le varie azioni, lo ospita nel prestigioso edificio, Regione Piemonte, Fondazioni ex bancarie, al sostegno determinante e continuativo del Club Alpino Italiano, di cui è attività istituzionale, e all’attenzione di un numero costante e diversificato di visitatori.

 

Nuove prospettive si sono aperte per dare continuità e nuovi fronti di sviluppo e di scelte del Museomontagna. È stata una delle priorità della nuova presidenza del CAI torinese, presieduto da poco più di un mese da Gianluigi Montresor, affiancato dai vicepresidenti Osvaldo Marengo e Roberto Miletto. Il Presidente Montresor si avvale di ampia esperienza nei settori della cultura, del marketing e della comunicazione. Docente di marketing presso l’Università di Urbino e il Politecnico di Torino; per molti anni direttore commerciale del quotidiano “La Stampa”, poi collaboratore dell’editore Vivalda; da anni Presidente della Biblioteca Nazionale del CAI ed esperto di coralità alpina.

 

Il nuovo indirizzo per il Museomontagna è stato approvato dal Consiglio direttivo Cai Torino nella riunione dell’11 gennaio 2018: un nuovo direttore operativo – che assumerà la direzione effettiva del Museo all’uscita di Aldo Audisio tra la fine marzo e la prima metà di aprile – e un nuovo Presidente. È stata una scelta complessa che guarda al futuro, a nuove prospettive e a sempre nuove e importanti affermazioni dell’Istituzione, anche attraverso una ridefinizione del suo ruolo nel panorama della cultura torinese.

 

Valentino Castellani, personalità che non necessita di presentazioni, è il nuovo Presidente del Museo, che guiderà la Commissione Museomontagna costituita dal Vicepresidente Osvaldo Marengo, dal giornalista Roberto Mantovani e dal geologo Giannetto Massazza.

 

Castellani ha ricoperto prestigiosi incarichi: professore del Politecnico di Torino, per due mandati Sindaco di Torino – in anni particolarmente difficili, dal 1993 al 2001 – Presidente del TOROC – il Comitato organizzatore dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 –; attualmente è Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino.

 

Come Presidente avrà un ruolo di rilievo, oltre alle consuete mansioni legate all’incarico, si dedicherà al rafforzamento dei legami tra il mondo della montagna e Torino, città alpina per eccellenza.

 


Daniela Berta, nuovo Direttore Operativo – presto Direttore unico e conservatore del Museomontagna – giovane con esperienza di settore è laureata in Storia dell’Arte con studi ad indirizzo museologico. Ha collaborato con enti culturali pubblici e privati di respiro internazionale, dal 2013 direttore del Museo Civico “Arnaldo Tazzetti” di Usseglio. Ha contribuito all’ideazione e alla realizzazione del Museo Diffuso di Arte Sacra della Valle di Viù, che ha diretto dal 2015. Ha sviluppato progetti di sistemi culturali territoriali, curato allestimenti, mostre e pubblicazioni, coordinando campagne di studio e  di comunicazione. È socia del Club Alpino Italiano.

 


La nuova formazione – sostenuta dall’esperienza del Vicedirettore Marco Ribetti e da un gruppo di collaboratori interni di prim’ordine –  è pronta a continuare i progetti in corso di attuazione, in parte legati a iAlp, la collaborazione transfrontaliera interreg-alcotra tra il Museo torinese con il Musée Alpin di Chamonix per l’innovativa conservazione, valorizzazione e diffusione dei rispettivi patrimoni, anche attraverso momenti espositivi; la prima mostra ad aprile: Lo spettacolo del Monte Bianco: Albert Smith e le altre avventure in vendita.

 

Intanto prosegue la catalogazione dell’Archivio Walter Bonatti, recentemente donato al Museo dagli eredi del grande alpinista ed esploratore.

 

Inoltre è in avanzata attuazione la presentazione della candidatura dell’Alpinismo come patrimonio immateriale dell’Unesco. 

 

Il Presidente generale del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti, che ha seguito e condiviso il percorso di avvicendamento al Museo Nazionale della Montagna, ha affermato:  «Sono sicuro che il nostro Museo, attraverso l’inserimento di nuove capacità ed esperienze, saprà proseguire – potendo certamente contare, anche in futuro, sulla competente disponibilità di Aldo Audisio, direttore per quattro decenni – in quello che è uno storico percorso di documentazione e valorizzazione del bene “Montagna”, oltre che di conservazione delle testimonianze dell’alpinismo e delle Terre Alte. La scelta di prestigio di Valentino Castellani alla presidenza e di Daniela Berta alla direzione, è nel segno di una chiara volontà di coniugare tradizione ed innovazione, alla ricerca di un sempre crescente coinvolgimento, specialmente dei giovani. Nell’augurare ai nuovi responsabili il miglior successo, ritengo doveroso un ringraziamento ad Aldo Audisio per aver saputo condurre il  Museo Nazionale della Montagna sino all’attuale affermazione in campo internazionale».

 

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