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07.05.2018

“Señorita Marìa, La falda de la montaña” vince la Genziana d’Oro Miglior Film. Miglior Film di esplorazione e avventura è “The Last Honey Hunter”

Sabato5 maggio al Castello del Buonconsiglio di Trento si è tenuta la conferenza stampa di chiusura del 66° Trento Film Festival, con l’annuncio dei film vincitori.

Señorita Marìa, La falda de la montaña del colombiano Ruben Mendoza, straordinaria storia di Miss Marìa Luisa, una donna nata uomo alle pendici delle Ande, è stato conferito il Gran Premio “Città di Trento” - Genziana d’oro al Miglior Film. La giuria internazionale, composta da Paolo Cognetti, Toon Hazemans, Katie Moore, Ronny Trocker e Emi Ueyama, ha assegnato il premio all’unanimità, rilevando come una piccola storia ambientata in un villaggio possa abbracciare temi più ampi. “Forse più forte di qualsiasi protagonista di film di montagna, Marìa ha bisogno di molto coraggio per essere se stessa, ferma nella convinzione di fare la volontà di Dio”. Il film conduce lo spettatore nella vita della protagonista a Boavita, villaggio cattolico e conservatore incastonato nelle Ande. Dietro quella che sembra essere una vicenda di conflitti di genere e identità si cela molto di più: una storia familiare amara e inimmaginabile, sullo sfondo della dura vita rurale in Colombia. 

Il Premio del Club Alpino Italiano – Genziana d’oro al Miglior Film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna è stato assegnato a The Dawn Wall, il documentario di Peter Mortimer e Josh Lowell dedicato al climber americano Tommy Caldwell e all’incredibile impresa portata a termine nel gennaio 2015: la prima scalata in libera della leggendaria Dawn Wall su El Capitan, nello Yosemite National Park. “Narrazione impeccabile, fotografia intelligente e sapiente uso dei filmati d’archivio, oltre a un ritmo fantastico e uno sviluppo sottile dei personaggi contribuiscono a rendere The Dawn Wall molto più di un film d’alpinismo”. Per Caldwell quella sulla Dawn Wall è stata molto di più di una scalata: ha rappresentato il culmine di una vita segnata da numerose difficoltà. Dopo aver preparato con straordinaria dedizione ogni minimo aspetto insieme al collega Kevin Jorgeson, nel tentativo finale si troverà di fronte a un momento decisivo: abbandonare il partner per realizzare il suo sogno o mettere a rischio il successo per il bene della loro amicizia.

La terza Genziana d’oro – Premio “Città di Bolzano” per il Miglior Film di esplorazione e avventura è stata assegnata a The Last Honey Hunter di Ben Knight, uno spaccato di vita di montagna ambientato sulle vette nebbiose della Valle del fiume Hongu, in Nepal, dove un uomo minuto e senza pretese di nome Mauli Dhan Rai si ritiene sia stato scelto dagli dei per il pericoloso rito della raccolta del miele. “Vera e propria avventura in un mondo ben poco conosciuto, The Last Honey Hunter indaga una pratica unica e uno stile di vita, in un’esplorazione che porta i registi ben fuori dalla loro comfort zone. Riprese innovative realizzate con tecniche proprie dei film d’avventura e di arrampicata ci catapultano al centro dell’azione. Sequenze spettacolari e vertiginose permettono al pubblico di vivere un’esperienza in prima persona, lasciandoci pieni di meraviglia in egual modo per il lavoro del protagonista e per quello della troupe”.

Tra gli altri premi, la Menzione Speciale a Lorello e Brunello di Jacopo Quadri, il Premio della Giuria a Köhlernächte di Robert Müller, la Genziana d’argento al miglior cortometraggio assegnata a Imagination di David Mossop e quella per il miglior contributo tecnico-artistico a Braguino di Clément Cogitore, in cui regia, montaggio e scelte sonore sono fondamentali nel calare lo spettatore nel bel mezzo della taiga siberiana. 

Il pubblico del Trento Film Festival ha invece premiato come miglior lungometraggio il film  This cold life di Darren Mann e come Miglior film di alpinismo  Mountain di Jennifer Peedom.  

Tra i premi speciali è stato assegnato il Premio “Mario Bello” istituito dal Centro di cinematografia e Cineteca del Club Alpino Italiano al miglior film che rispecchi i valori e gli ideali del Club Alpino Italiano. La giuria, composta da Roberto Condotta, Nicoletta Favaron, Michele Ambrogi e Anna Masciadri, ha premiato The Dawn Wall con la seguente motivazione: “Il documentario di Peter Mortimer e Josh Lowell racconta in maniera dettagliata e lineare uno spaccato della carriera di Tommy Caldwell, fortissimo climber americano, senza risparmiare allo spettatore la drammaticità di certi eventi inanellati nel racconto in maniera fluida e senza calo di tensione narrativa. In particolare nel film viene sottolineata l’intensa umanità di Tommy, che pone sempre al centro del proprio modo di essere l’amicizia, la solidarietà, gli affetti rispetto al puro gesto atletico dell’arrampicata. Il film è intriso della profondità dei rapporti umani, con i compagni di cordata, con le sue “donne”, con gli amici, che è riuscito a sviluppare, nonostante agli inizi della sua vita avesse sperimentato emarginazione e solitudine. L’arrampicata diventa per lui il superamento delle difficoltà e delle barriere della vita, non dimenticando però di coltivare i rapporti umani per evitare che altri possano passare attraverso le sofferenze da lui vissute. Lo spettatore è colpito dalla narrazione di situazioni altamente drammatiche, ma narrate sempre con un linguaggio molto delicato e non violento. I momenti più tormentati della sua esistenza (l’infanzia scolastica dalle relazioni difficili, il sequestro da parte di estremisti islamici con una sconvolgente decisione che gli cambierà il carattere, il divorzio dalla moglie, la perdita di un dito) non hanno mai costituito per lui un ostacolo, bensì il carburante per affrontare nuove sfide, nuove “ossessioni”. Il culmine narrativo è rappresentato dalle fasi finali della salita (quasi “visionaria” per quanto difficile) della Dawn Wall di Tommy con Kevin Jorgeson in un susseguirsi di passaggi tecnici e situazioni di tensioni emotive accentuate dalla lunga permanenza in parete. Il film, per i principi di umanità e solidarietà di Tommy nell’approccio alla vita e alla montagna, rappresenta al meglio gli ideali che il Club Alpino Italiano promuove e sostiene quotidianamente”.

Il Premio “Città di Imola” istituito dal CAI Sezione di Imola e Fondazione Cassa di Risparmio di Imola al miglior film documentario o fiction di autore italiano e prodotto in italia è stato assegnato al film di Damiano Levati Hansjörg Auer – No turning back. La giuria, composta da Reinhold Messner (Presidente), Roberto De Martin (Trento Film Festival), Valter Galavotti (Comune di Imola), Roberto Paoletti (CAI Imola), Giuseppe Savini (Fondazione Cassa di Risparmio di Imola) e Mauro Bartoli (regista), ha conferito il premio con la seguente motivazione: “Hansjörg Auer ha esplorato l’arrampicata in solitaria come mai nessuno prima e la sua memorabile impresa sulla via Attraverso il pesce in Marmolada ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo particolare tipo di alpinismo. I trenta minuti del lungometraggio cercano appunto di raccontare, attraverso le parole misurate e sincere del protagonista, il percorso interiore che può spingere un uomo a rischiare la vita laddove un qualsiasi errore potrebbe rivelarsi fatale, pur di appagare quell’impulso che Auer descrive in modo suggestivo e inequivocabile: «Scalare montagne è il cibo della mia anima». Dalle Alpi al Nepal, intervallate dalle parole di Auer, si snodano una dopo l’altra immagini di straordinaria bellezza che danno la sostanza e spessore alle parole e alla filosofia di Auer. La fotografia di Matteo Mocellin supporto magistralmente la narrazione e la colonna sonora discreta e puntale di Francesco Fantini fa da contrappunto lirico alle immagini. Un piccolo capolavoro è anche il montaggio. Una bella storia raccontata da Levati: un giovane alpinista che, nonostante un eccezionale palmares, continua a rincorrere i sogni per «assaporare l’intensità della vita nuovamente e nuovamente ancora»”.

Gli altri premi collaterali:

- Premio RAI al miglior documentario d’attualità, istituito dalla Sede Rai di Trento, a Blood and the moon di Tommaso Cotronei;

- Premio Solidarietà Cassa Rurale di Trento a Madre dei nervi di Mirko Giorgi e Alessandro Dardani;

- Premio Studenti Università di Trento, Bolzano e Innsbruck a Al Silencio di Mariano Cocolo;

- Premio MUSE – Videonatura a Everest Green di Jean-Michel Jorda;

- Premio UIAA a The Dawn Wall di Peter Mortimer e Josh Lowell;

- Premio CinemAMORE a Der Wolf di Benjamin Thun;

- Premio Museo Usi e Costumi della Gente Trentina a Senza far rumore: emigranti in Val di Cembra, ieri e oggi di Barbara Fruet, Stefania Viola, Gianpiero Mondini;

- Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO a Stella Polaris Ulloriarsuaq di Yatri N. Niehaus; menzione speciale a Living with wildlife di Leanne Allison.

 

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