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Sezione CAI di MOGGIO UDINESE

Anno di fondazione 1948


Regione Friuli-Venezia Giulia

VIA ARTURO ZARDINI 1 - 33015 - MOGGIO UDINESE (UD)
Tel 3332060046
Soci 369
 
Presidente: Michele Bassa
Segretario: Massimo Pugnetti
 

Comunicazioni dalla Sezione

Rifugio Grauzaria






Nel Vallone di Flop (1250 m): Alpi Carniche, gruppo Sernio-Grauzaria






indirizzo: Moggio Udinese. Val Aupa: Vallone di Flop






telefono: 331 8598861






apertura: dalla fine di maggio alla fine di ottobre.






Chiusura completa nei mesi invernali.






acqua: sul piazzale antistante il rifugio una fontana garantisce sempre acqua di sorgente.






cartografia: Tabacco. Carta topografica per escursionisti nr 18,






scala 1:25000






guide: Guida dei monti d’Italia.






Attilio De Rovere e Mario Di Gallo: Alpi Carniche volume 1°






escursionismo: percorsi di quota:






Via Alpina (itinerario giallo), Carnia Trekking, Alta Via d’Incarojo, Alta Via Alpi Carniche.






alpinismo: E’ un ottimo punto di appoggio per le salite alle cime di: Creta Grauzaria, Monte Sernio, Crete dai Gjai, Cima del Lavinale, Torre Nuviernulis, M. Flop per le vie normali. Molto consigliate per ambiente e solidità della roccia le arrampicate alla parete nord della Cima della Sfinge, alle torri Nuviernulis e Ivano.






Particolarmente remunerativo per la bellezza e varietà ambientale è l’anello della Creta Grauzaria, passando dal Biv. Feruglio e per il sentiero attrezzato Cengle dal Bec. Molto panoramica e impegnativa la traversata del gruppo: Cima Senza Nome e Creta Grauzaria partendo dal Biv. Feruglio, Crete dai Gjai, Cima del Lavinale, Torre Nuviernulis e M. Sernio tornando al rifugio per Casera dal Mestri e Foran da la Gjaline.






natura,storia,cultura: Notevoli sono la flora e la fauna che si possono osservare con il progredire delle stagioni. Merita un cenno l’evoluzione antropica del Vallone di Flop: il bosco, naturale e impiantato, ha ormai sostituito i prati e i pascoli delle casere Flop e Foran da la Gjaline, oggi solo ruderi, che sono state utilizzate per l’alpeggio di vacche, manze e capre fino agli anni ’50.






gestione 2018: Cristina Garelli e Gianbattista Bugna






Via L. Pastro 53 Villorba (Treviso)







Troverete la cucina di montagna tipica della valle. Per chi fa tappa sui percorsi di quota offriamo ospitalità e riposo per la notte.






requisiti di sostenibilità: Marchio di qualità del Parco delle Prealpi Giulie.




















Il Rifugio Grauzaria visto dalla parete nord della Sfinge (foto Mario Di Gallo).




















Accessi:






Da Moggio Udinese.






È l’itinerario più breve e frequentato attraverso la strada provinciale della Val Aupa. Da Moggio Basso (340 m) percorriamo in auto la strada per la Val Aupa, fino al ponte sul Rio Fontanaz. Prima del ponte c’è un bivio con la segnalazione per il rifugio. Da lì prendiamo la ripida strada asfaltata che sale, sulla sinistra, fino al parcheggio in località "Case Nanghets" (714 m). Il percorso a piedi avviene dapprima per una strada forestale che in breve si abbandona per seguire a destra la mulattiera (segnavia CAI n. 437), a tratti ciottolata, fino ai ruderi di Casera Flop (986 m; 40 minuti dal parcheggio). Si prosegue attraverso una faggeta che termina improvvisamente, permettendo una straordinaria vista sulle colossali e complesse pareti nord della Creta Grauzaria, tra le quali spicca l’inconfondibile cipiglio della Cima della Sfinge. Il sentiero poco ripido si snoda tra i pini mughi, attraversa due rii, il primo è asciutto mentre il secondo porta sempre acqua, e, dopo un ultimo tornante, si sbuca nella radura dove è collocato il Rifugio Grauzaria (1250 m; 40 minuti da Flop, 1.20 ore dal parcheggio). Dislivello dal parcheggio: 540 m.













In questo punto, a partire da sud-est si riconoscono le vicine pareti della Cima Est e della Cima della Sfinge che nascondono la vetta principale. Il canalone del Portonat interrompe la continuità delle tetre pareti che si ricompattano verso nord-ovest con la Cime dai Gjai e la Cima del Lavinale. A nord si scorgono i verdi pendii del Monte Flop, mentre verso nord-est si scorge in lontananza la Crete dal Cronz e verso est il Monte Cjavalz e il Cuc dal Boor.













Variante dal ponte di Dordolla. Al ponte di Dordolla lasciamo la macchina. Cerchiamo sulla provinciale della Val Aupa, vicino alla fermata della corriera, l’indicazione per Fassoz. Attraverso una mulattiera che conduce dapprima alle case di Fassoz, poi sale sui brulli pascoli e sulle pietraie dei Lotz da la Piciule Cegle, sottostanti i dirupi del gran Circo (o Plan da la rete) e il campanile della Medace, e raggiunge il bosco di pino silvestre a valle di Casera Flop (ore 1.30). Il sentiero è segnalato con bolli blu e ometti per opera dall’associazione “La cort dai gjats” di Dordolla.






Durata totale del percorso, dal ponte di Dordolla al rifugio, ore 2.15.













Da Paularo.






Con la macchina occorre arrivare fino alla frazione di Dioor (700 m), frazione di Paularo. Dal parcheggio si imbocca il sentiero (segnavia CAI n.437) a monte delle case che penetra nel bosco e raggiunge gli stavoli Fuarmi, 990 m. Si risale un costone boscoso, poi il sentiero supera i ruderi, ormai invisibili e immersi nel bosco di Casera Vintulis, 1194 m, (1.20 ore) e, in leggera discesa, tocca il fondo del rio omonimo a 1137 m. Ora si risale verso i resti, pure invisibili, di Casera Teseit, 1233 m, in un ambiente selvaggio e in vista dell’incombente cupolone del Monte Sernio. Il bosco di antichi abeti rossi e larici lascia il posto a pini mughi, rii e detriti fino a sbucare nella conca di Casera del Mestri, dove si incrocia il sentiero (segnavia CAI n.416) proveniente dalla casera ora ristrutturata e raggiungibile verso destra in pochi minuti, 1512 m. Sempre sul segnavia CAI n.437, piegando a sinistra (est) si compie la traversata dell’intera conca sovrastata dalle pareti nord del Monte Sernio e dalla svelta sagoma della Torre Ivano che contrasta con quella massiccia e compatta della Torre Nuviernulis fino sul Foran da la Gjaline, 1550 m (ore 1.00). Valicata l’ampia sella si scende finalmente per un sentierino che dai pascoli presto si inoltra nel bosco di contorti faggi; dopo una serie di stretti tornanti si sbuca improvvisamente nello slargo che accoglie il rifugio (30 minuti; dal parcheggio di Dioor ore 2.40).






Dislivello complessivo in salita 850 m.






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