1 ottobre 2009 - Il CAI al convegno “Conoscere e Comunicare la montagna” dell’associazione Dislivelli
COMUNICATO STAMPA
Torino, 1 ottobre 2009
L’associazione, che ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere una comunicazione meno stereotipata della montagna, si è riunita martedì 29 settembre nella Sala Museo della Radio e Televisione a Torino.
Numerosi e illustri gli ospiti intervenuti, tra cui la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso e il presidente generale del CAI (Club Alpino Italiano) Annibale Salsa.
L’interesse nei confronti della montagna è schematizzabile in due modelli: il primo fa riferimento alla tradizione e al suo patrimonio (arte, architettura, artigianato, costumi, cibo, feste popolari); il secondo ad una montagna trasfigurata, arricchita di caratteristiche che in origine non le appartenevano.
E’ questa la montagna del turismo di massa, che si nutre di sport invernali e discipline “outdoor”, imprese di uomini “al limite” e turismo verde, di infrastrutture e comodità. Si tratta, nell’ultimo caso, di una montagna “inventata”, come ha ricordato il direttore editoriale di Piemonte Parchi Enrico Camanni: un luogo generalizzato che riproduce i connotati delle città, e solo in parte descrive
realmente le comunità di montagna.
Il convegno “Conoscere e Comunicare la montagna” ha preso il via da questa ultima considerazione e dalla necessità di diffondere un’immagine più veritiera dei territori montuosi e delle popolazioni che li abitano. Durante la discussione è emerso un dato facilmente osservabile: la montagna non possiede “un microfono suo”; ha un accesso limitato ai canali dell’informazione; e nei pochi casi in cui raggiunge i media, questi ne danno una rappresentazione spesso distorta.
Chi ha a cuore la montagna si trova a fronteggiare così una sfida particolarmente difficile: rompere la cortina di indifferenza da una parte, dall’altra “educare” un pubblico sempre più ampio a leggere con occhio più critico gli elementi distintivi delle Terre Alte. A proposito, il presidente generale del Club Alpino Italiano Annibale Salsa, ha sottolineato come il CAI si occupi di montagna a 360 gradi e sia portatore di interesse a favore della montagna e delle sue genti. In questo senso, nella sua qualità di cerniera culturale tra montagna e non montagna, è attivo su tutto il territorio nazionale nell'opera di studio e comunicazione delle istanze delle Terre Alte. Sia attraverso l'attività delle proprie Sezioni, sia tramite i propri canali di comunicazione, il Sodalizio rappresenta una delle poche voci nazionali “a disposizione” della montagna.
E’ facile riferirsi ai territori montuosi usando delle etichette precostituite: la montagna-barriera, la montagna-riserva, la montagna-loisir, la montagna come spazio vuoto di fuga e abbandono.
Tuttavia questi cliché non descrivono la montagna come territorio storicamente abitato, aperto e “intercomunicante”, in continuo – seppur problematico – cambiamento. Proprio sul cambiamento era focalizzato l’intervento della presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso: il governatore ha esortato gli operatori del settore ad aiutare la politica, affinché dati più oggettivi sostituiscano i triti
luoghi comuni sulla montagna.
Il convegno si è concluso con una riflessione di stimolo per il futuro: solo cambiando l’approccio nei confronti della montagna e ricercando nuove condizioni di sviluppo, si potrà ottenere quella che l’urbanista Roberto Gambino ha chiamato “conservazione innovativa”, che consiste nel non dissipare il patrimonio tradizionale delle montagne ma neppure rimanere ingabbiati al suo interno.
L’Associazione Dislivelli, costituita di recente da un gruppo di studiosi, di pubblicisti e di operatori professionali, è aperta a chi intende mettere a disposizione le proprie competenze per trattare i problemi della montagna. L’Associazione promuove inoltre una maggior conoscenza reciproca tra chi si occupa - a diverso titolo - di montagna, attraverso scambi di informazioni ed eventualmente forme di cooperazione.