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tecnica moderna e dal sentimento antico
”.
Ed è davvero confortante rilevare che il maggior incremento
percentuale è quello dei Soci giovani (1,70%), seguito dagli
ordinari (1,35%) e dai familiari (1,10%).
Nè possiamo dimenticare che la presenza femminile
all’interno del Sodalizio, in precedenza attestatasi nella misura
del 34,99%, ha raggiunto nel 2016 la quota del 35,40% , un
dato che auspico possa crescere ulteriormente e che va colto in
tutta la sua rilevanza.
Come ho avuto modo di ricordare in molte occasioni, infatti,
le donne rappresentano, nella Società come nel Sodalizio, quel
valore aggiunto confermato dal fatto che, in tutte le nostre realtà,
quando sono state poste in condizione di esprimere le loro
peculiari capacità e sensibilità, hanno ricoperto lodevolmente
ruoli dirigenziali e formativi, senza tralasciare l’autorevolezza
con cui hanno saputo imporsi anche nell’alpinismo inteso nel
senso più ampio.
Alla base di quella che è, quindi, più che una conferma,
vi è certamente anche un primo avvio di quel processo di
fidelizzazione degli iscritti che rappresenta una delle priorità
segnalate e, conseguentemente, obiettivo fatto proprio dalla
Presidenza.
A tale riguardo, si è rilevato che la maggior percentuale di Soci
“a rotazione”, con punte fino a quasi dell’11% del corpo sociale,
aderiva al CAI in concomitanza della iscrizione ai nostri corsi,
mantenendola, però, solo fino all’esaurimento degli stessi, come
se, da quel momento in poi, quell’essere Soci avesse perso ogni
significato.
Ecco perchè, in occasione dell’insediamento dei nuovi OTCO
dotati di Scuole, ho ritenuto di sensibilizzarne i componenti
perché, rinunciando alla tendenza verso un sempre più
accentuato e prevalente
tecnicismo
, tenessero ben presente
che il loro compito è ben più ampio ed elevato, così come
ben espresso dalla storica “
Introduzione all’alpinismo
” sopra
richiamata.
E’ doveroso insegnare diligentemente le tecniche che
garantiscono maggiore sicurezza, ma è altrettanto necessario
far sì che l’iscrizione al Club Alpino Italiano non costituisca
solo una condizione di accesso a corsi che, a fronte di elevata
qualità, sono meno onerosi perché gestiti da volontari, quanto
piuttosto l’occasione di incontro con una Cultura capace
di guardare e far guardare alla montagna come “
scuola di
carattere, di onestà, di solidarietà e di rispetto per l’ambiente
”,
per usare le preziose parole scolpite da Luigi Bombardieri nel
suo testamento.
Quanto più coinvolgente e motivante sarà il messaggio del
quale le nostre Scuole si faranno portatrici, tanto più ci si potrà
attendere che, alla fine dei corsi, gli allievi desiderino trasformarsi
da Soci occasionali in Soci convinti.
Merita, poi, di essere sottolineata, e con vivo apprezzamento,
l’iniziativa promossa dal Presidente della Sezione Nazionale
CNSAS, Maurizio Dellantonio, volta ad ottenere l’effettiva
iscrizione al CAI di tutti i
soccorritori
e premiata da esito positivo.
Desidero ricordare, ancora, la comunicazione trasmessa
ai Soci che, a fine giugno, non avevano ancora rinnovato il
tesseramento.
Amatrice riparte da qui (Foto: Sezione di Amatrice)