Previous Page  16 / 212 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 16 / 212 Next Page
Page Background

14

internazionale, luogo di documentazione integrata, grazie alle

sue tante “anime”: oltre alle collezioni, infatti, al Monte dei

Cappuccini ha sede la Biblioteca Nazionale, inserita nell’Area

Documentazione, nella quale si raccolgono la fototeca, l’archivio

alpinistico, le raccolte iconografiche, la Cineteca Storica e la

Videoteca, il CISDAE e la sede di reti internazionali (International

Alliance for Mountain Film e International Mountain Museums

Alliance).

11) Montagnaterapia

Ricordo che nel 2004, a Trento, si tenne un Convegno dal

titolo: “

Montagna, fonte di solidarietà

”, nel corso del quale

emersero le tante iniziative cui, spontaneamente, le nostre

Sezioni avevano dato vita proprio per quell’essere Soci CAI

legati da amicizia e solidarietà: il volontariato è una scelta etica

che trascende tutte le logiche utilitaristiche

” (A. Salsa).

Questi gli interventi:

“la SAT e la solidarietà”, “il corpo del

soccorso alpino”, “la solidarietà e la Sezione di Bergamo”, “i

corsi di alpinismo per comunità di Alpiteam”, “adottiamo un

rifugio delle Sezioni vicentine”,

e

“il CAI l’impegno sociale”

.

In pochi anni molto è accaduto e, nello Speciale

Montagnaterapia di febbraio 2017, ha ragione Luca Calzolari

quando scrive che la bellezza non è solo nella dimensione

paesaggistica e vitale, “

ma si trova anche e

soprattutto

in

quella sua straordinaria capacità inclusiva. Una montagna che

accoglie è una montagna che non fa distinzioni … aiuta ad

abbattere i pregiudizi e le differenze, si fa sociale e trova la

sua funzione ed il suo spazio anche in ambito socio sanitario

… perché la montagna cura, ma è molto più di una semplice

terapia

”.

Come scrive Sandro Carpineta in “

La montagna è per tutti

”,

in Italia sono centinaia le esperienze rivolte a ipovedenti, a

persone con disturbi psichici, a portatori di handicap o disabilità

fisiche, a bambini in difficoltà, a marginali, persone dipendenti

da sostanze, a portatori di patologie specifiche… storie,

sofferenze, percorsi di vita che hanno trovato nella montagna,

escursionismo, speleologia, arrampicata, alpinismo risposte che

altrove non avevano ancora trovato

”.

Ma tutto questo non potrebbe esistere senza la generosità

e l’impegno dei molti Soci che hanno inteso votare il proprio

volontariato per far “

vivere la montagna come una comunità

accogliente

”, come ricorda Giuseppe Guzzeloni di Alpiteam.

Ed è per dare risposta ad alcune criticità legate alla pratica

attuazione dei progetti di inclusione, ormai avviati su tutto il

territorionazionale, che èstatapromossaun’indagineconoscitiva

presso le Sezioni che si occupano di Montagnaterapia, per

individuare al più presto: il numero dei soggetti partecipanti con

le relative patologie, disabilità o problematiche; la descrizione del

rischio con la specificazione delle attività svolte, le metodologie

utilizzate e se sia prevista, o meno, una attività di formazione

mirata degli accompagnatori.

L’esito di tale indagine costituisce la premessa ineludibile

perché la Compagnia Assicuratrice che, attualmente, copre

il rischio infortuni nelle attività istituzionali o personali, possa

prendere in esame una eventuale possibilità di estendere la

copertura anche queste attività che, attualmente, sono oggetto

di una espressa esclusione, nella nostra come in tutte le polizze

usuali in tale settore.

L’auspicio è di poter ottenere una concreta soluzione

assicurativa anche a favore di queste importanti realtà.

In ogni caso, non posso tralasciare il monito più volte ribadito

da Luigi Festi, Presidente della Commissione Centrale Medica,

ricordando che le attività di Montagnaterapia non sono positive

per il solo fatto di essere rivolte a persone “diversamente

uguali”, come le ha definite il recente progetto tattile motorio del

CAI Lazio, ma si richiede sempre una loro attenta valutazione

preventiva onde evitare che le buone intenzioni possano risultare

controproducenti.

12) Comunicazione e pubblicazioni

Quella sulla comunicazione rappresenta certamente una delle

priorità cui dedicare particolari risorse ed attenzione.

Mi riferisco alla comunicazione in senso complessivo, quanto

ai modi, agli strumenti ed ai contenuti, così da diffondere,

all’esterno, l’immagine di un CAI propositivo, coerente e solidale,

aperto e scevro da autoreferenzialità e, all’interno, consentendo

una efficace e tempestiva circolazione di quanto serva non solo

ad informare, ma anche, e soprattutto, a formare.

Attualmente ritengo che Montagne 360, affidata alla Direzione

Responsabile di Luca Calzolari e a quella Editoriale di Alessandro

Giorgetta, possa a pieno titolo definirsi “La rivista del Club Alpino

Italiano”, per la sua accentuata sensibilità nel cogliere gli interessi

degli associati, per le modalità di trattazione degli argomenti

ed il corredo fotografico dal quale sono accompagnati, per la

capacità propositiva e la tempestività delle notizie, nonostante

la cadenza mensile.

Con l’inserimento di

CAI line – filo diretto con l’associazione

,

si è recuperata una dimensione della comunicazione relativa

alle Sezioni che, almeno per quanto attiene la carta stampata,

apparteneva a Lo Scarpone, e della quale si avvertiva la

mancanza.

Da segnalare, inoltre, la pagina dedicata al “Consiglio

informa”, con le segnalazioni di quanto quest’organo di vertice,

proponga, approfondisca e realizzi.

Il che, naturalmente, nulla toglie alla efficacia de

Lo Scarpone

on line

che, per quanto attiene l’immediatezza dell’informazione,

risulta essere, grazie anche all’impegno di Lorenzo Arduini e

Stefano Mandelli, assolutamente tempestivo, oltre che esaustivo

in quanto riferisce.

A sottolineare l’importanza attribuita alla comunicazione, vi

è l’atto di indirizzo da parte del CC con la delibera 22 ottobre

2016, con cui si invita il CDC a realizzare un volantino che

contenga l’elenco dei contatti di riferimento della Sede Centrale

e una breve presentazione delle attività meglio caratterizzanti il

CAI, nonché un trailer da utilizzare nell’ambito di eventi.

Confido che non solo un trailer, ma anche un filmato di

tipo “emozionale”, possa già essere presentato nel corso

dell’Assemblea dei Delegati di Napoli.

Sempre con la medesima delibera è stato attivato un gruppo

di lavoro trasversale del CC, con lo scopo di promuovere una

Giornata nazionale sul tema della comunicazione, sia interna

che esterna.

Per quanto attiene il campo delle pubblicazioni, frutto della

cooperazione in atto con l’editore Franco Angeli, sono stati

pubblicati, nella collana “Saggi sulla montagna”, i volumi “In

queste montagne altissime della patria” di A. Zaffonato e

“Paessaggi terrazzati d’Italia” di L. Bonardi e M. Varotto.

Particolare segnalazione merita, però, l’avvenuta realizzazione

di un’opera che attendeva da tempo di vedere la luce.

Mi riferisco a “

L’Italia dei sentieri Frassati

” a cura di Antonello

Sica e Dante Colli, con la cartografia di Albano Marcarini, di cui

il CAI è, orgogliosamente, editore.

Si tratta di un volume che raccoglie

tanti sentieri, mossi da

un’unica ispirazione

: quella di offrire a molti la possibilità di