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internazionale, luogo di documentazione integrata, grazie alle
sue tante “anime”: oltre alle collezioni, infatti, al Monte dei
Cappuccini ha sede la Biblioteca Nazionale, inserita nell’Area
Documentazione, nella quale si raccolgono la fototeca, l’archivio
alpinistico, le raccolte iconografiche, la Cineteca Storica e la
Videoteca, il CISDAE e la sede di reti internazionali (International
Alliance for Mountain Film e International Mountain Museums
Alliance).
11) Montagnaterapia
Ricordo che nel 2004, a Trento, si tenne un Convegno dal
titolo: “
Montagna, fonte di solidarietà
”, nel corso del quale
emersero le tante iniziative cui, spontaneamente, le nostre
Sezioni avevano dato vita proprio per quell’essere Soci CAI
“
legati da amicizia e solidarietà: il volontariato è una scelta etica
che trascende tutte le logiche utilitaristiche
” (A. Salsa).
Questi gli interventi:
“la SAT e la solidarietà”, “il corpo del
soccorso alpino”, “la solidarietà e la Sezione di Bergamo”, “i
corsi di alpinismo per comunità di Alpiteam”, “adottiamo un
rifugio delle Sezioni vicentine”,
e
“il CAI l’impegno sociale”
.
In pochi anni molto è accaduto e, nello Speciale
Montagnaterapia di febbraio 2017, ha ragione Luca Calzolari
quando scrive che la bellezza non è solo nella dimensione
paesaggistica e vitale, “
ma si trova anche e
–
soprattutto
–
in
quella sua straordinaria capacità inclusiva. Una montagna che
accoglie è una montagna che non fa distinzioni … aiuta ad
abbattere i pregiudizi e le differenze, si fa sociale e trova la
sua funzione ed il suo spazio anche in ambito socio sanitario
… perché la montagna cura, ma è molto più di una semplice
terapia
”.
Come scrive Sandro Carpineta in “
La montagna è per tutti
”,
“
in Italia sono centinaia le esperienze rivolte a ipovedenti, a
persone con disturbi psichici, a portatori di handicap o disabilità
fisiche, a bambini in difficoltà, a marginali, persone dipendenti
da sostanze, a portatori di patologie specifiche… storie,
sofferenze, percorsi di vita che hanno trovato nella montagna,
escursionismo, speleologia, arrampicata, alpinismo risposte che
altrove non avevano ancora trovato
”.
Ma tutto questo non potrebbe esistere senza la generosità
e l’impegno dei molti Soci che hanno inteso votare il proprio
volontariato per far “
vivere la montagna come una comunità
accogliente
”, come ricorda Giuseppe Guzzeloni di Alpiteam.
Ed è per dare risposta ad alcune criticità legate alla pratica
attuazione dei progetti di inclusione, ormai avviati su tutto il
territorionazionale, che èstatapromossaun’indagineconoscitiva
presso le Sezioni che si occupano di Montagnaterapia, per
individuare al più presto: il numero dei soggetti partecipanti con
le relative patologie, disabilità o problematiche; la descrizione del
rischio con la specificazione delle attività svolte, le metodologie
utilizzate e se sia prevista, o meno, una attività di formazione
mirata degli accompagnatori.
L’esito di tale indagine costituisce la premessa ineludibile
perché la Compagnia Assicuratrice che, attualmente, copre
il rischio infortuni nelle attività istituzionali o personali, possa
prendere in esame una eventuale possibilità di estendere la
copertura anche queste attività che, attualmente, sono oggetto
di una espressa esclusione, nella nostra come in tutte le polizze
usuali in tale settore.
L’auspicio è di poter ottenere una concreta soluzione
assicurativa anche a favore di queste importanti realtà.
In ogni caso, non posso tralasciare il monito più volte ribadito
da Luigi Festi, Presidente della Commissione Centrale Medica,
ricordando che le attività di Montagnaterapia non sono positive
per il solo fatto di essere rivolte a persone “diversamente
uguali”, come le ha definite il recente progetto tattile motorio del
CAI Lazio, ma si richiede sempre una loro attenta valutazione
preventiva onde evitare che le buone intenzioni possano risultare
controproducenti.
12) Comunicazione e pubblicazioni
Quella sulla comunicazione rappresenta certamente una delle
priorità cui dedicare particolari risorse ed attenzione.
Mi riferisco alla comunicazione in senso complessivo, quanto
ai modi, agli strumenti ed ai contenuti, così da diffondere,
all’esterno, l’immagine di un CAI propositivo, coerente e solidale,
aperto e scevro da autoreferenzialità e, all’interno, consentendo
una efficace e tempestiva circolazione di quanto serva non solo
ad informare, ma anche, e soprattutto, a formare.
Attualmente ritengo che Montagne 360, affidata alla Direzione
Responsabile di Luca Calzolari e a quella Editoriale di Alessandro
Giorgetta, possa a pieno titolo definirsi “La rivista del Club Alpino
Italiano”, per la sua accentuata sensibilità nel cogliere gli interessi
degli associati, per le modalità di trattazione degli argomenti
ed il corredo fotografico dal quale sono accompagnati, per la
capacità propositiva e la tempestività delle notizie, nonostante
la cadenza mensile.
Con l’inserimento di
CAI line – filo diretto con l’associazione
,
si è recuperata una dimensione della comunicazione relativa
alle Sezioni che, almeno per quanto attiene la carta stampata,
apparteneva a Lo Scarpone, e della quale si avvertiva la
mancanza.
Da segnalare, inoltre, la pagina dedicata al “Consiglio
informa”, con le segnalazioni di quanto quest’organo di vertice,
proponga, approfondisca e realizzi.
Il che, naturalmente, nulla toglie alla efficacia de
Lo Scarpone
on line
che, per quanto attiene l’immediatezza dell’informazione,
risulta essere, grazie anche all’impegno di Lorenzo Arduini e
Stefano Mandelli, assolutamente tempestivo, oltre che esaustivo
in quanto riferisce.
A sottolineare l’importanza attribuita alla comunicazione, vi
è l’atto di indirizzo da parte del CC con la delibera 22 ottobre
2016, con cui si invita il CDC a realizzare un volantino che
contenga l’elenco dei contatti di riferimento della Sede Centrale
e una breve presentazione delle attività meglio caratterizzanti il
CAI, nonché un trailer da utilizzare nell’ambito di eventi.
Confido che non solo un trailer, ma anche un filmato di
tipo “emozionale”, possa già essere presentato nel corso
dell’Assemblea dei Delegati di Napoli.
Sempre con la medesima delibera è stato attivato un gruppo
di lavoro trasversale del CC, con lo scopo di promuovere una
Giornata nazionale sul tema della comunicazione, sia interna
che esterna.
Per quanto attiene il campo delle pubblicazioni, frutto della
cooperazione in atto con l’editore Franco Angeli, sono stati
pubblicati, nella collana “Saggi sulla montagna”, i volumi “In
queste montagne altissime della patria” di A. Zaffonato e
“Paessaggi terrazzati d’Italia” di L. Bonardi e M. Varotto.
Particolare segnalazione merita, però, l’avvenuta realizzazione
di un’opera che attendeva da tempo di vedere la luce.
Mi riferisco a “
L’Italia dei sentieri Frassati
” a cura di Antonello
Sica e Dante Colli, con la cartografia di Albano Marcarini, di cui
il CAI è, orgogliosamente, editore.
Si tratta di un volume che raccoglie
tanti sentieri, mossi da
un’unica ispirazione
: quella di offrire a molti la possibilità di